Uniamoci per salvare l’Italia

E’ stato questo il cappello attorno al quale si è discusso e si sono orientati i propri pensieri, e sarà l’indirizzo dei soggetti della rete. Molti hanno portato il loro contributo diretto, è stato detto dal coordinatore regionale, anche con posizioni differenti, ma con un interesse chiaro e nella convinzione comune, che questa rete e questo documento, non sono programmi elettorali per elezioni nazionali o locali, ma solo un intento di approfondimento, per trasmetterci tutti una nuova energia.

Perché l’uscita dalla crisi economica e sociale,  riguarda la nostra nazione, ma è un sentimento vivo e reale in tutto il mondo, si vuol cambiare per rinascere, ricomporre ciò che è disperso, unire ciò che è diviso, donare vicinanza dove c’è solitudine.

E’ risultato chiaro, altresì, che ogni soggetto ha e continuerà ad avere una sua storia, una sua visione del mondo, utilizzerà anche strumenti diversi per realizzare le sue aspettative, ma è importante tentare un dialogo che possa unire sentimenti e aspirazioni, poiché riteniamo indispensabile combattere le mafie e la corruzione, perché è insopportabile la crescita delle disuguaglianze, perché il senso della dignità umana sia reale e reale sia il lavoro, come fondamento della nostra Repubblica.

Ci si è trovati concordi nel sottolineare i valori fondamentali non negoziabili, come la pace, i diritti umani, che si discuta della difesa dell’ambiente, contro il riscaldamento globale, che si guardi all’Europa veramente dei popoli, che si combatta ogni illegalità, che si reputi  la Costituzione come faro, ma sempre senza pensare di modificarla.

Oltre alle questioni nazionali, si è discusso anche di quelle che pesano nella nostra Regione, che sono segnali angoscianti, che riguardano il lavoro, la sua tentata delocalizzazione, la penetrazione della malavita che inquina il senso della vita lavorativa, l’ educazione scolastica, con l’importante eliminazione della precarietà e la necessità di mettere tutti gli studenti nelle stesse condizioni di apprendimento, e dove gli organi scolastici superiori, non inviino messaggi camuffati, del fascismo e guerrafondai, Regione capace

di essere luogo plurale e non selettivo, dove le donne trovino uno spazio vero di autogestione, dove si proponga la ricreazione di spazi pubblici nelle città, per i giovani e per gli anziani, che guardi ad una sanità dove il pubblico possa essere reale sistema sanitario, dove il precariato e il lavoro stagionale non siano merce di scambio e di sfruttamento, dove il razzismo strisciante e/o palese sia combattuto con tutte le forze.

Ci potranno essere in calendario anche incontri per approfondire momenti organizzativi, anche in presenza,  nelle feste democratiche, per approfondire, confrontare le idee e trovare ciò che più può unire questo mondo, e che fornisca sentimenti e direzioni positive per tutta la società marchigiana. Ci sono momenti importanti, come il riconoscere lo Stato di Palestina, per mostrare opposizione ad ogni sopraffazione di un popolo, che  si verifichi nel mondo

Riconoscere la cittadinanza ad un ragazzo in carcere abusivamente, potrebbe esser un passo in avanti per chi crede nella giustizia e nella democrazia.

In conclusione quindi, senza togliere le prerogative di ognuno, ma con una speranza, che uniti si possa disegnare un mondo di pace, di giustizia sociale, di libertà e democrazia, che si richiami quindi ai valori resistenziali sulla cui base è nata la Repubblica e la nostra Costituzione.

Coordinamento ANPI MARCHE 14.06.2021

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