Sul messaggio agli studenti del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche, Dott. Marco Ugo Filisetti, in occasione della giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate

Al Direttore dell’Ufficio scolastico Regionale delle Marche

Ai Dirigenti scolastici delle Marche

Agli organi di informazione

In merito al messaggio agli studenti del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche, Dott. Marco Ugo Filisetti, in occasione della giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, non possiamo che esprimere il nostro sconcerto per l’utilizzo di una retorica bellicista, intrisa di nazionalismo che nulla ha a che fare con l’esigenza di stimolare e sollecitare una conoscenza critica della storia nazionale, indispensabile alle giovani generazioni perché siano messe nelle condizioni di riflettere sui costi morali e materiali che le guerre, tutte le guerre, comportano per i popoli che vi vengono trascinati.

Una retorica mistificatrice che elude il ruolo e le responsabilità della Monarchia e delle classi dirigenti di allora che trascinarono al massacro migliaia di giovani.

E’ certo che ci furono soldati volontari ma una larghissima maggioranza non fece altro che subire la coscrizione obbligatoria; non solo giovani ma anche persone mature, costrette al sacrificio, “carne da cannone” in una guerra della quale, al di là della retorica roboante, stentavano a capire il senso, mentre se ne stavano al freddo nelle trincee piene di fango, sperimentando ogni giorno la brutalità disumanizzante della guerra, la paura, gli stenti, la nostalgia di casa. Molti non tornarono più, molti tornarono menomati irrimediabilmente nel corpo e nella psiche e incapaci di reinserirsi nella vita da civili.

Se riconoscere il sacrificio di quei caduti è un dovere, è invece sbagliato usare la retorica per esaltare il valore dell’eroismo bellico, disconoscendo completamente il valore della faticosa ed altrettanto eroica costruzione di una cultura di pace, capace di perseguire concretamente il “ripudio della guerra” così come affermato dall’art. 11 della nostra Costituzione, dalla lettura del quale dovrebbe nascere un necessario, utile e doveroso invito alla riflessione e alla ricerca di una migliore conoscenza delle nostre radici.

Riteniamo infine di farci parte attiva per informare il Ministro del messaggio inaccettabile inviato, per giunta, in occasione di una ricorrenza nazionale che sottolinea il valore dell’unità nazionale.

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PANDEMIA: LE ISTITUZIONI TUTELINO I PIU’ DEBOLI E INTERVENGANO SUI NEOFASCISTI

Comunicato della Presidenza e della Segreteria nazionali ANPI – Pandemia: le Istituzioni tutelino i più deboli e intervengano sui neofascisti

lunedì 26 ottobre 2020 – 10:49

Da:SEGRETERIA NAZIONALE ANPI <segreterianazionale@anpi.it>

Ai Presidenti dei Comitati Provinciali ANPI

Ai Coordinatori Regionali ANPI

Ai Presidenti Sezioni ANPI all’estero

Ai Responsabili Aree Territoriali

e p.c.   Ai componenti il Comitato Nazionale ANPI

            Al Presidente emerito Carlo Smuraglia

 PANDEMIA: LE ISTITUZIONI TUTELINO I PIU’ DEBOLI E INTERVENGANO SUI NEOFASCISTI

È giunto il momento del senso di responsabilità e di unità per tutti, governo e opposizioni, associazioni di ogni tipo, singoli cittadini. Nonostante qualche perplessità, riteniamo indispensabile rispettare con rigore i provvedimenti assunti dal governo a difesa della salute pubblicaOccorrono però interventi immediati a tutela di tutte le categorie in difficoltà. In particolare vanno garantite le attività economiche più deboli e le figure professionali più fragili, già pesantemente colpite dallo scorso lockdown.

Le pacifiche proteste sono del tutto legittime, ed è comprensibile anche l’esasperazione, perciò occorre dare risposte concrete ai bisogni che le motivano. Ma richiediamo l’energico intervento delle Istituzioni contro le organizzazioni neofasciste, di cui da tempo sollecitiamo lo scioglimento e che nei giorni scorsi, strumentalizzando il disagio sociale, hanno dato vita a incidenti e devastazioni. Vanno messe subito nell’impossibilità di nuocere ulteriormente a garanzia della sicurezza di tutti e a difesa della democrazia.

LA PRESIDENZA E LA SEGRETERIA NAZIONALI ANPI

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La nostra Presidente Carla Nespolo ci ha lasciato. Il dolore dell’Anpi.

Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – ANPI

Con immenso dolore, comunichiamo la scomparsa della nostra amatissima Presidente nazionale, Carla Nespolo. Lascia un vuoto profondissimo in tutta l’ANPI che Carla ha guidato dal novembre 2017 – prima donna Presidente – con grande sapienza, passione, intelligenza politica e culturale nel solco pieno della grande tradizione di autorevolezza ed eredità attiva dei valori e principi della Resistenza che ha contraddistinto la nostra Associazione fin dalla sua nascita. Non dimenticheremo mai il suo affetto nei confronti di tutti noi, la sua presenza continua anche negli ultimi mesi, durissimi, della malattia. Ciao comandante.

LA PRESIDENZA E LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI

La cerimonia di saluto alla Presidente nazionale dell’Anpi Carla Nespolo

Pubblicato da Associazione Nazionale Partigiani d'Italia – ANPI su Giovedì 8 ottobre 2020

CARLA ORA E SEMPRE

Ai familiari della Presidente nazionale dell’Anpi Carla Nespolo

Alla Presidenza e Segreteria nazionale dell’Anpi

I presidenti dei Comitati provinciali dell’Anpi delle Marche esprimono il dolore delle iscritte e degli iscritti per la scomparsa della nostra Presidente Carla Nespolo.

Ricordiamo la sua disponibilità, la sua intelligenza il suo essere stata capace di interpretare al meglio il ruolo di guida della nostra Associazione in anni non certo facili per l’affermazione dell’antifascismo, per la crescita della cultura e dei valori della Resistenza, per la memoria delle donne e degli uomini che fecero la Resistenza e che contribuirono alla conquista, al consolidamento, alla difesa e diffusione della libertà e della democrazia nel nostro paese

Una guida che non ha fatto mancare nel contesto della pandemia e soprattutto nel momento in cui affrontava le conseguenze della malattia che l’avevano colpita.

Un modo d’essere e di interpretare la responsabilità che gli era stata affidata di rappresentare le donne e gli uomini dell’Anpi che costituisce un insegnamento da non dimenticare.

Ciao Comandante

I presidenti dei comitati provinciali delle Marche

IN RICORDO

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